Uova o Prosciutto…

Questa è una delle domanda che un paziente in grey’s anatomy rivolge a se stesso per una relazione che ha intrapreso e sulla quale riflette uno degli specializzandi George O’Manley

Estrapolandola dal film si può riflettere partendo dagli stessi punti del film sull’importanza nella vita di essere uova o prosciutto, non solo in fatto di relazioni ma in qualsiasi campo della nostra vita: lavoro, scuola, sport etc…

Uova, quando si parla di uova ci viene subito in mente la gallina. Quest’animale contribuisce nella realizzazione di qualsiasi cosa apportando un contributo non totale, ovvero tutta se stessa, ma solo l’uovo, da lei generato.

Prosciutto, questo invece è preso direttamente dal maiale stesso e non può darne una parte il maiale e continuare a vivere: lui mette tutto se stesso, si mette in gioco fino in fondo.

E allora sta in questo in concetto chiave: Impegnandoci nelle cose che vogliamo fare e che facciamo tutti i giorni vogliamo solo contribuire quindi essere un’uovo o dare tutti noi stessi e metterci tutti in gioco, senza badare ad alcuna differenza tra noi, e essere dei prosciutti?

La maggior parte della gente ora penserà che io sto copiando “pari pari” il discorso della sit-com (situation comedy), ma voglio fare una domanda:

Voi nella vita siete uova o prosciutto?

Riflettete bene.

Io credo che oggi ci siano molte più uova che prosciutti, e non in senso alimentare, intendo tra le persone: i ragazzi che si mettono in gioco e danno tutto per tutto sono sempre meno, ormai ogni situazione viene affrontata con superficialità, quasi menefreghismo.

Naturalmente è sempre meglio contribuire in parte che evitare in piendo di fare qualsiasi cosa, però credo sia fondamentale per noi ragazzi, me stesso “in primis”, di dare tutti noi stessi in ogni cosa in cui ci impegnamo, per ogni giorno che affrontiamo ci deve essere un nostro tornaconto, culturale, formativo, affettivo o di qualsiasi altro tipo… Questo lo possiamo ottenere solo se ci impegnamo al massimo delle nostre potenzialità e non se contribuiamo perchè contribuire non vuol dire niente per noi.

Dovremmo tutti seguire la filosofia del “do ut des” latino (ti do affinchè tu mi dia), e dare il massimo affinchè la vita ci dia il massimo a sua volta, certo nel limite delle nostre possibilità, ma dovremmo espandere questo stesso confine il più che possiamo e rendere la vita ogni giorno un’avventura nuova e saperla affrontare nel migliore dei modi ogni istante.